Poster presentato al XII CONVEGNO AGIPPsA – Identità adolescenti – Alla ricerca di sè nella società complessa
“Tutta mia la città” nasce nel 2014 da una proposta dell’associazione Psi.f.i.a. in collaborazione con l’USSM di Lecce (Ufficio Servizi Sociali Minorenni – Ministero della Giustizia, Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, Centro per la giustizia minorile per la Puglia). Il progetto si presenta come un’azione integrata di affiancamento ai percorsi di messa alla prova dei minorenni e si inserisce nello spazio Europeo di confronto sulle pratiche di youth work, espressione ormai d’uso corrente nelle politiche giovanili dell’Unione Europea per designare le attività educative praticate nello spazio intermedio tra sfera primaria e sistema di istruzione-formazione, con un impatto sullo sviluppo personale e sociale dei giovani (European Commission 2009).
Nello specifico, “Tutta mia la città” attinge da un’impostazione teorica di youth work a orientamento psicoanalitico (Morciano 2017), dove all’educatore è richiesto di saper operare nel mezzo dello spazio di tensione tra adolescenti e adulti, tra istanze soggettive di autonomia e autenticità da una parte e dinamiche di regolazione socio-istituzionale dall’altra. Un lavoro educativo, quindi, che tenga sempre a mente i possibili fallimenti dell’esperienza di soggettivazione dell’adolescente nella relazione con gli adulti (Cahn 2000). A partire da queste sfide, il progetto “Tutta mia la città” è stato pensato come uno spazio in cui accompagnare e aiutare gli adolescenti a fare i conti con l’avventura del “diventare soggetti” anche nella relazione con le altre agenzie educative e le istituzioni in cui sono coinvolti. Per fare questo, l’equipe del progetto ha operato come “figura terza” di mediazione e advocacy tra gli adolescenti e la pluralità di attori istituzionali chiamati ad occuparsene (scuola, servizi sociali, famiglie, mondo del lavoro ecc.).