Psifia ha sostenuto la costituzione di un Tavolo di lavoro per promuovere un terreno di incontro e confronto sulla tematica della violenza assistita, un fenomeno ancora sommerso, quasi ‘invisibile’, non solo perché avviene nel segreto delle mura domestiche ma anche per la diffusa difficoltà ad accettare che a volte la famiglia possa non essere un porto sicuro ma un luogo dove si consumano violente conflittualità.
Al fine di individuare Linee Guida condivise, Psifia ricerca per i lavori del tavolo il contributo di professionisti che in ambiti diversi ed intrecciati (psicologico, giuridico, sociale ed educativo) lavorano con situazioni di violenza assistita. Uno scambio tra chi ha la possibilità di “ascoltare”, “vedere” e “dare voce” al silenzio dei minori, ponendo le basi per programmare percorsi integrati che vadano al di là della diade vittima-carnefice, e prendano in carico tutto un sistema familiare con figli che a loro volta vedono ma non sono visti, ascoltano ma non sono ascoltati.
Tra i principali destinatari ci sono i minori, unitamente alle loro famiglie, sia in qualità di destinatari diretti che indiretti, coinvolti ai vari livelli del progetto, dagli iniziali tavoli di lavoro alle successive ulteriori attività progettuali che potrebbero essere proposte e realizzate. Pertanto, tra i destinatari rientrano, anche, i professionisti che a vario titolo si occupano di minori e famiglie (avvocati, magistrati, giudici, psicologi/psicoterapeuti, medici, assistenti sociali, educatori), il personale docente e referenti dei servizi partecipanti al succitato tavolo.